Dieta Zona: cosa c’è da sapere sulla strategia alimentare di Barry Sears

In greco, dieta significa stile di vita. È da questa definizione che è partito Barry Sears, biochimico statunitense, l’inventore della dieta Zona e forse il dietologo più famoso al mondo. Basti pensare che ha venduto 5 milioni di libri, tradotti in ben 22 lingue.

Cominciando a studiare il cibo come medicina del futuro, il guru della nuova nutrizione si propone di rivoluzionare il modello alimentare mondiale, lanciando un approccio positivo alla dieta. Per la prima volta non si abolisce quello che fa male, ma ci si concentra su ciò che fa bene.

Dieta zona: di che si tratta

La “zona” è uno stato metabolico in cui l’organismo lavora al suo massimo picco di efficienza. In questa condizione, il corpo funzionerà al meglio, senza manifestare attacchi di fame, bensì risultando pieno di energia e assicurando la massima efficienza durante le prestazioni fisiche.

Il cibo viene visto come il farmaco più potente che abbiamo a disposizione, per cui, stando a quanto dichiara l’inventore della dieta Zona, dobbiamo assumerlo come se fosse una medicina, in modo controllato e nelle giuste proporzioni.

Il principio su cui si basa il biochimico americano è che, trovando il giusto equilibrio tra carboidrati, proteine e lipidi, si può ridurre il grasso in eccesso, annullare gli attacchi di fame e garantire la piena efficienza fisica e mentale. Ciò avverrebbe grazie ad un controllo ormonale attraverso unalimentazione adeguata.

La regola del tris

La dieta Zona si basa sulla regola del 40-30-30, ossia:

  • 40% di carboidrati, forniti quasi esclusivamente da verdura e frutta
  • 30% di grassi (principalmente monoinsaturi come l’olio extravergine d’oliva)
  • 30 % di proteine (da carni e formaggi magri, pesce e uova)

Si comincia con un piatto di verdure, si prosegue con una porzione di pesce o pollo “grande quanto il vostro palmo”, e si chiude con una ciotola di frutta. Tra un pasto e l’altro non devono passare più di cinque ore. Se intercorre un tempo superiore, bisogna fare uno spuntino. Per avere una risposta ormonale adeguata, uno spuntino dev’essere composto almeno da  un blocchetto di carboidrati, proteine e grassi. L’ultimo dovrà essere quello serale, consumato prima di mettersi a letto, a meno che non si abbia cenato entro le due ore precedenti.

Questa dieta antinfiammatoria prevede una riduzione di dolci, pane, pasta, riso e cereali raffinati ad alto indice glicemico, fast food, insaccati, zucchero e fritture. Rispetto alla dieta mediterranea, la Zona riduce i grassi e le proteine ad una piccolissima percentuale. Le calorie concesse sono 1.200 per la donna e 1.500 per l’uomo.

Positive Nutrition e attività fisica

La dieta Zona parte da una strategia nutrizionale anti infiammatoria, che mira a proteggere l’intestino con fibre fermentate, che si trovano in carciofi, asparagi, cipolle e aglio, avena, orzo, frutti di bosco e mele. Questo regime alimentare, basato su un approccio positivo all’alimentazione, deve essere supportato dall’attività fisica, da svolgere almeno tre volte la settimana. L’importante è non esagerare, perché potrebbe aumentare lo stress e quindi l’infiammazione. Tra gli esercizi da abbinare alla dieta Zona sono consigliati lo yoga e la meditazione.

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