Parkinson, quali sono i segnali di avvertimento: non sottovalutarli

La malattia del Parkinson è purtroppo un problema sempre più diffuso: ma quali sono i primi segnali di cui tenere conto? Scopriamoli.

Parkinson
Parkinson, foto fonte Pixabay

E’ purtroppo una malattia sempre più diffusa, il Parkinson è dovuto ad una accelerazione e conseguente degenerazione di alcune cellule dell’encefalo, le cause ad oggi non sono note, però nel corso degli anni la ricerca ha aiutato a far capire diverse cose.

Tanto per cominciare la malattia, generalmente potrebbe essere il risultato dei fattori ambientali a cui la persona è esposta durante la vita in aggiunta ad una predisposizione genetica. E’ infatti accertato che in alcuni casi, il problema può anche comparire in persone più giovani sempre tenendo conto della predisposizione famigliare e genetica.

La domanda però da porsi riguarda i primi segnali di avvertimento che indicano l’arrivo della malattia, quali sono e perchè è importante non sottovalutarli?

Il Parkinson, quali sono i segnali da non sottovalutare?

Parkinson, foto fonte Pixabay

La malattia del Parkinson è certamente da non sottovalutare, considerando che potrebbe riguardare qualsiasi persona di qualsiasi età. Ma quali sono i sintomi da non sottovalutare?

I sintomi principali sono quelli motori e non motori e seppur ogni paziente ha un quadro clinico diverso la malattia di Parkinson giovanile può essere molto simile a quella dei casi che arrivano in età avanzata.

Le caratteristiche principali motorie sono: tremore, riduzione della velocità e dell’ampiezza del movimento, difficoltà nei movimenti anche i più semplici come abbottonare la camicia, rigidità muscolare e disturbi dell’equilibrio. A questo, bisogna anche tenere conto di anomalie posturali, disturbi del cammino, rimpicciolimento della scrittura, disturbi della parola e della deglutizione, riduzione dell’espressività del volto.

Per quanto invece riguarda i disturbi non motori, troviamo: disturbi della pressione arteriosa, disturbi gastrointestinali, del sonno, cognitivi e neuropsichiatrici. Questi particolari sintomi delle volte sono quelli più sottovalutati non solo dai pazienti, ma anche dai medici stessi, eppure ha un grande impatto sulla vita delle persone che si trovano a doverli affrontare.

Infine, esistono anche dei sintomi prodromici che possono presentarsi anche 10 anni prima della diagnosi, tra questi: iposmia, ovvero perdita dell’olfatto, depressione, costipazione e disturbo del comportamento del sonno.

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