La paralisi del sonno è pericolosa? La risposta a tutti i dubbi

Chi soffre di paralisi del sonno teme che possa essere questa realmente pericolosa: tutta la verità.

Paralisi del sonno
Paralisi del sonno, foto fonte Pixabay

Avete mai sentito parlare della paralisi del sonno? Ebbene, si tratta di un vero e proprio sintomo presente in tutte diversi soggetti che in genere si trovano a soffrire di narcolessia, ma di che cosa si tratta nello specifico?

E’ una specie di malattia, anche se molto rara, che ha come caratteristica quella dell’eccessiva sonnolenza proprio durante il giorno, a questo poi si aggiungono altri sintomi, come: perdita di tono muscolare accessuale dopo emozioni, allucinazioni e paralisi ipnagogiche e ipnopompiche.

Questo tipo di problema, che in genere dura solo pochi secondi, può essere percepito da chi ne soffre in modo molto prolungato con l’aggiunta anche di sensazioni di paura. Insomma uno stato davvero molto intenso.

Paralisi del sonno può essere pericolosa? Ecco la verità

Paralisi del sonno, foto fonte Pixabay

La paralisi del sonno, come accennato prima, è un fenomeno di dissociazione, appunto caratterizzato da una paralisi dei muscoli del corpo che getta la persona in questione in uno stato di veglia sonno nel corso della giornata.

Ma la domanda che tutti si pongono è: può essere pericolosa? La risposta è no: la paralisi del sonno non è mai di per sé pericolosa, eppure ci sono dei particolari a cui prestare attenzione. Ad esempio, se il problema di verifica con elevata frequenza può, nel tempo, diventare una causa di forte disagio per il paziente, oltre ad impedire un adeguato riposo notturno, fattore da non sottovalutare poiché può anche essere il punto di avvio per una spirale di ansie ed episodi di paralisi che si autoalimenta.

Quali possono essere i rimedi?

Quando ci si rende conto di essere nel momento della paralisi del sonno, si consiglia di provare ad aiutarsi in modo naturale, tanto per cominciare: evitare di divincolarsi cercando di rilassare i propri muscoli in attesa della ripresa di una normale attività, muovere le falangi degli arti inferiori oppure stringere i pugni sempre per cercare di riportare in funzione il corpo e infine respirare profondamente e in maniera sempre regolare.

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