La carenza di ferro negli ultimi anni si è diffusa a macchia d’olio: per combatterla bisogna assumere determinati alimenti. Quali sono
Lo confermano i dati dell’Organizzazione mondiale della Sanità, in tutto il mondo esistono circa 2 miliardi di persone affette proprio da carenza di ferro. Quando si è affetti da carenza di ferro significa che il corpo non assorbe abbastanza ferro durante la dieta giornaliera. Esistono però, dei cibi, che se consumati possono integrare più ferro nell’organismo. Tra questi alimenti si ricorda, il fegato, le carni di tacchino, il pesce, le vongole, il tuorlo d’uovo, i legumi, la frutta secca, i cereali integrali, la farina di soia e le verdure a foglia verde scuro.
Dato che una minima percentuale di ferro, che si ha nel corpo, arriva proprio dall’alimentazione che seguiamo, è fondamentale consumare cibi ricchi di ferro. Per via del fatto che, ogni giorno, il nostro corpo purtroppo, perde delle piccole quantità di ferro ogni volta che si va in bagno o si suda. A volte, anche durante all’allattamento. Quindi, seguendo una dieta con al suo interno cibi ricchi di ferro, si possono reintegrare le quantità perse. Sempre bene associare a tutti i cibi di origine vegetale, anche un alimento con vitamina C, quindi i pomodori, i kiwi e gli agrumi, proprio però migliorare anche il livello di assimilabilità.
Carenza di ferro: da dove arriva il ferro nel sangue?
Nonostante molte quantità di ferro presente nel nostro corpo arrivino dalla nostra alimentazione, non provengono solo da lì. Infatti, il ferro presente in corpo non è quasi mai presente nel sangue liberamente, quindi non è mai legato ad alcuna proteina. In quanto, per alcuni alimenti sarebbe totalmente tossico. Dato che, come esserne carenti provoca disagio, anche averne eccessivamente può avere questo effetto. Quindi, il ferro in corpo, da dove arriva? Solitamente dalla disgregazione dei globuli rossi ormai invecchiati.
Esistono ben due tipologie di ferro all’interno degli alimenti che solitamente consumiamo. Infatti, la prima tipologia è del ferro eme, il quale è presente nella carne ed è molto facile per il corpo assimilarlo. Poi, ne esiste una seconda, vale a dire il ferro non eme, il quale di origine vegetale. E na segue un processo di assorbimento leggermente più complesso.