La scienza ha messo a punto il biosensore del tutto ecologico, che rileva i batteri presenti nell’acqua. Come funziona
Arriva un biosensore ecologico che aiuta a rilevare i batteri presenti nell’acqua potabile. Un’innovazione del tutto ecologica ed estremamente rilevante. Un biosensore in grado di individuare anche le concentrazioni di batteri più basse. Uno strumento che può essere riutilizzato, dato che, è in grado di auto-disinfettarsi utilizzando solo la luce solare. Una vera e propria svolta di settore, in quanto cancella la possibilità di trovare e quindi ingerire batteri che possono essere presenti nell’acqua potabile.
Un’innovazione pronta da poco, in grado di sconvolgere ciò che si è sempre stati abituati a fare. Bere acqua potabile, nonostante sia possibile e quasi sempre sicuro, a volte si può incorrere in qualche mal di pancia. L’arrivo del biosensore ecologico risulta infatti, una vera rivoluzione. Un vero e proprio aiuto e sicurezza per tutti, dato che, essendo acqua potabile può essere bevuta senza problemi.
È stato un team di ricercatori dell’Università Sapienza di Roma, ad inventare questo intelligente biosensore, in grado di rivelare tutti i patogeni presenti nell’acqua potabile. Il progetto arriva dal Dipartimento di Scienze e biotecnologie medico-chirurgiche di Roma. Di preciso, questo biosensore, è in grado di individuare il batterio Escherichia coli. Anche se è presente a basse concentrazioni, esso può rivelarlo comunque. Inoltre, gli studiosi ritengono che, i biosensori, sono un’ottima alternativa rispetto alle solite rilevazioni in uso.
Come il biosensore riesce ad individuare il batterio? Semplice, tramite le proprietà chimico-fisiche delle nanoparticelle. I ricercatori hanno riportato che, lo studio dona un’ottima opportunità di realizzare i biosensori ecologici e anche sostenibili. L’efficacia del biosensore è data dalla capacità che ha l’anticorpo di rilevare le cellule del batterio.
Infine, è bene ricordare che, questo tipo di sensore è grado di ridurre al minimo il suo impatto ambientale. In quanto oltre ad essere economico, i ricercatori hanno potuto sfruttare le capacità delle nanoparticelle. Le quali possono convertire la luce del sole in calore. In questo modo, il dispositivo è in grado a sua volta di auto-disinfettarsi e quindi di essere usato ancora. Una svolta di settore ed una vera e propria ricerca andata a buon fine, verso un mondo più ecologico e pulito.
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